URBE
Marta Czok
A cura di Jacek Ludwig Scarso con Georgiana Ionescu
Dal 15 Aprile 2024
Galleria dei Busti a Palazzo Montecitorio, Roma
Palazzo
Note Curatoriali
Continuando la collaborazione con la Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera dei Deputati, iniziata con la mostra De Innocentia a Gennaio 2024 in occasione della Giornata della Memoria, la Fondazione Marta Czok presenta un’esposizione antologica tratta dalla sua Collezione Permanente in un intervento site-specific presso la Galleria dei Busti al Palazzo Montecitorio del Parlamento, Roma.
Qui, l’ampio immaginario di Marta Czok, come artista di stampo internazionale, nata a Beirut (1947) da rifugiati politici polacchi, cresciuta a Londra e, fin dagli anni settanta, italiana di adozione, si focalizza sul contesto urbano, esplorando le scene di vita sociale che hanno reso l’opera di questa artista riconoscibile in tutto il mondo.
Nei dipinti di Marta Czok, la città si può definire un fulcro metaforico, attraverso il quale la società viene ritratta in immagini complesse, spesso affollate, dove l’individuo trova il suo significato all’interno delle relazioni sociali nel quale è immerso. Come il concetto di urbs (ovvero la città fatta di edifici e infrastrutture) implica quello di civitas (i cittadini che ne risiedono all’interno), le città nelle opere di Marta Czok abbinano il fascino architettonico del contesto urbano a innumerevoli spunti narrativi: da scene di vita intime e familiari a commentari complessi sulle ingiustizie sociali.
Tra queste opere, appositamente selezionate per la Galleria dei Busti a Palazzo Montecitorio, vediamo in posizione centrale il polittico Città Salva Anima / Soul Saving City originariamente commissionato nel 2000 dall’Ambasciata Francese presso la Santa Sede, in risposta al Giubileo, nell’ambito della mostra Roma Jubilans. Qui, Roma viene ritratta nel suo rapporto con la fede: scene di vita quotidiana nel contesto romano si alternano ad un panorama della Roma monumentale, in una riflessione sia emotiva che giocosa sul concetto di Città Eterna. Marta Czok vede Roma, sua città di adozione sin dagli anni Settanta, con la sua esperienza di vita apolide: affascinata da questo contesto, ma con una prospettiva che è al contempo familiare ed esterna a questo.
Accanto a questo polittico, quattro opere dal 2011-2012 (Life of An Average Caesar, C’era una Volta, What For e Once upon a Time) offrono uno spunto di riflessione sul passato imperiale di Roma, con una sottile vena ironica, per la quale i tesori storici di una volta diventano la polvere su cui camminiamo adesso. Nella visione di Marta Czok, la storia è fatta di continuo cambiamento, celato da un immaginario collettivo che vede una dimensione di eternità in ciò che però è effimero: come un Giulio Cesare che simbolicamente appare e scompare dalla scena, così le ricchezze dell’Impero Romano diventano ruderi in una città in costante movimento: un commento volutamente ambiguo su come ogni impero sorge e si sgretola, e con esso i suoi valori ideologici.
Questa mostra viene inaugurata in concomitanza con Marta Czok EX_PATRIA, a cura di Jacek Ludwig Scarso a Venezia, in risposta alla tematica della Sessantesima Biennale Arte "Foreigners Everywhere".