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MODULAR & WILD LAND
Rafał Podgórski
A cura di Niccolò Lucarelli

14 Dicembre 2024 - 18 Gennaio 2025,
Project Space, Venezia
542-544 Campo Rialto Novo, 30125 VE
Mercoledi-Sabato 16:00-19:30 ingresso gratuito
Inaugurazione Sabato 14 Dicembre dalle 17:00


 
Rafał Podgórski, Holy cow, 2024_edited.j

Note Curatoriali

Nel corso dei secoli, la Polonia è sempre stata in lotta, stretta fra le nazioni germanica e russa, che, seppure sotto entità politiche diverse, hanno reso la terra polacca un terreno di conflitto e di conquista. Nel XX Secolo, la modernità della società socialista reale ha portato di fatto nuovi problemi. Il “nuovo” individuo era stato sradicato dalla sua cultura, aveva perso i suoi valori di riferimento, aveva perso la libertà di pensiero. Ma, paradossalmente, dopo il 1989 si è rischiato di diventare dipendenti dal consumismo, un altro tipo di decadimento morale, non meno pericoloso di quello che si correva sotto il comunismo. Ma il consumismo significa anche lo sfruttamento delle risorse e degli esseri umani.

 

L’arte deve spingere per un ritorno alla natura, sia per ragioni pratiche di contrasto al cambiamento climatico, sia per ragioni etiche di inclusione e rispetto verso ogni essere vivente. Non un ritorno allo “stato di natura”, ma un’adozione delle pratiche e del pensiero della natura per costruire un nuovo modello di società. Paweł Ruszkowski ritiene urgentemente necessaria una strategia per un’ulteriore modernizzazione della Polonia, nella costruzione di programmi educativi a sostegno degli atteggiamenti pro-modernizzazione presenti nelle singole classi. In quest’ottica è importante non dimenticare le proprie radici; per costruire il futuro è necessario guardare anche al passato.

 

L’ingresso nella modernità può avvenire recuperando il rapporto con la natura, non solo dal punto di vista biofisico, ma soprattutto mentale, immaginando la natura come una serie di pratiche di armonia, inclusione, rispetto e convivenza. I dipinti di Podgórski ricreano le mille sfumature dell’ambiente naturale, immergono l’osservatore in un universo di silenzio, foglie, tronchi monumentali, zone d’ombra; celebrano anche la grandiosità della natura, le sue forme che ricordano l’architettura, riecheggiando Mickiewicz, che per primo usò il termine “monumento naturale” nel suo Pan Tadeusz. Podgórski rende omaggio al grande paesaggista Stanisław Witkiewicz, ma invece di un approccio naturalistico e realistico opta per il realismo magico fatto di atmosfere sospese, nebbiose, fiabesche e introspettive, che invitano al silenzio e all’introspezione, a considerare una nuova ecologia delle relazioni basata sulla solidarietà e l’inclusività.

 

All’altro capo dell’indagine pittorica di Podgórski si trova la città che, almeno fino a ieri, ha rappresentato l’antitesi della natura, la celebrazione del progresso tecnico e industriale, nonché del potere e della ricchezza; la città significava oppressione, combinata con edonismo e avidità. Podgórski la concepisce invece come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri in mezzo al bosco; i suoi paesaggi urbani, che richiamano la natura morta e la pittura modernista, creano un’atmosfera forte che suggerisce la necessità di un nuovo equilibrio con la natura circostante.

 

È necessaria una nuova ecologia dell’individuo, per trovare un equilibrio con la modernità e l’economia di mercato, un’ecologia in cui l’individuo sia un essere vivente e non un essere “consumatore”. Jan Gwalbert Pawlikowski lo scriveva nel 1913: possiamo raggiunge- re l’apice dello sviluppo culturale solo rispettando e tutelando attentamente il patrimonio naturale.

 

Niccolò Lucarelli

Rafał Podgórski BIOGRAFIA Rafał Podgórski, nato a Koszalin nel 1984, è un pittore polacco rinomato per il suo approccio sperimentale e versatile all'arte. Laureato all'Accademia di Belle Arti di Danzica, ha conseguito il dottorato di ricerca in arte nel 2015 con una tesi che esplora la mitologia delle strutture pittoriche nel contesto dell'architettura modernista polacca. Questa profondità intellettuale informa il suo lavoro creativo, che è definito da una miscela di tecniche tradizionali e sperimentazione all'avanguardia. L'arte di Podgórski è caratterizzata dalla sua profondità tematica e adattabilità. Le sue opere esplorano i contrasti tra l'ordine creato dall'uomo e l'imprevedibilità selvaggia della natura, riflettendo spesso il suo fascino per la geometria, l'architettura e il caos organico. Le sue serie e i suoi progetti stimolanti, come Human.Nature, approfondiscono i dialoghi esistenziali e ambientali. Nel corso della sua carriera ventennale, Podgórski ha prodotto più di 200 opere e ha partecipato a mostre personali e collettive in tutta Europa, tra cui Germania, Austria e Svizzera. Tra i punti salienti figurano la sua mostra Mythen und Zahlen a Karlsruhe, il progetto itinerante Junge Kunst aus Polen e la recente serie Human.Nature a Stettino, che contrappone i tentativi umani di imporre l'ordine con l'imprevedibilità intrinseca della natura. Le sue tecniche innovative includono la litografia, la serigrafia fusa con il vetro e gli esperimenti di pittura su larga scala sensibili alla luce. Queste opere esplorano spesso i temi della struttura, del caos e della coesistenza, impegnandosi profondamente con l'architettura, la geometria e le forme organiche. Educatore e innovatore affermato, Podgórski ha sviluppato metodi di insegnamento pionieristici, condividendo le sue intuizioni artistiche e continuando a ridefinire i confini della pittura contemporanea.

Niccolò Lucarelli BIOGRAFIA Niccolò Lucarelli, laureato in Studi Internazionali, è critico d’arte per Artribune e Contemporary Lynx. È attivo come curatore indipendente e ha firmato progetti espositivi in Italia, Europa e Africa. Da storico militare, collabora con Rivista Militare, e ha pubblicato vari volumi sulla Seconda guerra mondiale e il colonialismo italiano, fra cui Le Camicie Nere in Africa 1923-1943 (Mursia, 2023).

Rafał Podgórski, You were the peacock of nations by Julisz Słowacki (after Jan Weenix), 2024

Rafał Podgórski, Swan in the city (after Jan Asselijn), 2024

[Sopra] Rafał Podgórski, Holy Cow, 2024

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